Villa di Maser: ciò che era si proietta nel futuro
Percorsi e scoperte che stanno rinnovando la storia della Villa grazie ai fondi erogati dal PNRR
Maser, 16 maggio 2024 - Villa di Maser, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1996, a un anno dalla comunicazione ufficiale degli interventi di conservazione e valorizzazione delle sue strutture esterne avviati grazie ai contributi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Ministero della Cultura (Unione Europea, NextGenerationEU), ha nuovamente “attirato a sé” giornalisti e ospiti per la presentazione dello stato dell’arte dei lavori e degli importanti risultati già raggiunti, resi possibili dal finanziamento di 2 milioni di euro.
Ospite della giornata è stato Vittorio Dalle Ore, proprietario della Villa, intervenuto durante la conferenza stampa insieme ad Annachiara Vendramin, Progettista e Direttore dei Lavori della componente vegetale, agronomo del paesaggio, e Paolo Faccio, Progettista e Coordinatore Generale del Progetto, Professore Ordinario di Restauro presso lo IUAV di Venezia.
La mattina ha visto i relatori raccontare il Progetto di conservazione e valorizzazione del parco e del giardino storico, soffermandosi in particolare sugli interventi riguardanti il Ninfeo, le serre, la scuderia, la componente arborea e la parte impiantistica.
Vittorio Dalle Ore: la Villa ora genera ancor più bellezza
Nel suo intervento, il proprietario Vittorio Dalle Ore ha raccontato come la componente esterna della Villa sia stata resa negli ultimi mesi ancor più magnifica. In maniera quasi poetica la vita passata di questi ambienti si trasforma e, grazie alle ottimizzazioni generate dagli investimenti del PNRR, si può compiutamente ragionare su un futuro aperto e inclusivo, nel quale la bellezza possa essere condivisa con tutti, studenti, famiglie, amanti dell’arte nelle sue varie forme, turisti italiani e stranieri, attraverso eventi e percorsi di visita accessibili. “La scuderia ora finemente conservata, i giardini, le serre rinnovate e portate al loro splendore originario con appropriati materiali, i piccoli belvedere: gli spazi si aprono per accogliere attività che nei nostri desideri saranno rivolte a target di ogni età e condizione. Penso alle visite degli studenti delle scuole, ma anche agli eventi musicali di prestigio, agli incontri dei giovani architetti pronti ad appassionarsi a Palladio, alle persone meno fortunate; penso anche al racconto di ciò che stiamo migliorando, perché questo cantiere a cielo aperto diventi esso stesso motivo di studio”.
Da rimarcare l’impegno profuso nei confronti anche della sostenibilità sociale che, per esempio, si estrinseca già nel progetto di collaborazione con Mind4Children, spin-off dell’Università di Padova, e Heart4Children, volto a rendere accessibile gli spazi della Villa e a far sì che sia sempre più adatta alle visite delle famiglie con bambini. “Il progetto prevede un percorso di formazione interna degli operatori cosicché il patrimonio possa essere condiviso appieno e vi sia una adeguata trasmissione dei valori che connotano Villa di Maser”
Completa Vittorio Dalle Ore: “In questi anni di vita alla Villa di Maser ho potuto godere di attimi di incanto e di serenità. Grazie ai lavori, ci saranno molte nuove occasioni per condividerli pienamente. Con l’apertura del giardino la Villa assume una dimensione ulteriore, di pienezza e stimolo a vivere la bellezza in tutti i sensi, non solo in quello visivo. Questa è la filosofia che ci ha sempre guidato e che stiamo seguendo anche nel progetto di valorizzazione”.
Vendramin: la meraviglia di un verde che non ha eguali
Acqua, ma non solo; bosco, giardino, fiori, frutti e piante officinali. La parte di conservazione della componente arborea, di grande valore, curata da Annachiara Vendramin, tocca più elementi degli esterni di Villa di Maser, con l’ottica della sostenibilità ambientale che richiede una particolare attenzione nei confronti del risparmio dell’acqua e dell’arricchimento della biodiversità.
Da citare è la gestione delle alberature, con il bosco retrostante il Ninfeo riportato al “tempo palladiano”. Presso l’area dell’orto sono in via di ripristino il frutteto (con piante autoctone antiche) e l’orto con piante officinali (poste in relazione, a livello simbolico, con gli affreschi interni della Villa), per mostrare la vera essenza della Villa nella concezione di Palladio, ovvero una struttura pensata per la produttività e non solo per la residenza. “Ricordo anche il recupero della cedraia e il riposizionamento di piante di agrumi in vaso, altra tradizione cinquecentesca”.
Completa Vendramin: “Il PNRR restituisce a tutti i cittadini e ai visitatori internazionali un patrimonio di giardini storici ineguagliabile, una meraviglia che, se ben mantenuta e curata, può influire in senso positivo anche sul cambiamento climatico. Il nostro paesaggio beneficia di questo splendore: sono certa che i giardini di Villa di Maser avranno una vita prospera nel segno del pieno apprezzamento da parte di chi li visita”.
Faccio: nuove scoperte dal Ninfeo, attualmente in fase di attento studio
Paolo Faccio, in qualità di Progettista e Coordinatore Generale del Progetto, non ha mancato di elencare gli obiettivi raggiunti da quando il progetto è stato avviato, soffermandosi in particolare sull’attività di conservazione che ha riguardato il Ninfeo della Villa, che ha riservato alcune sorprese: “Le indagini che sono state eseguite durante i lavori hanno fatto emergere una realtà sconosciuta in seno a questa opera, con colori e apparati decorativi frutto probabilmente di interventi recenti e non coevi alla costruzione. Attualmente, insieme a colleghi di tutto il mondo e all’Ente di Tutela con l’alta sorveglianza della Soprintendenza per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, stiamo studiando la dimensione della scoperta”. Per quanto riguarda gli altri interventi di ripristino e conservazione legati al PNRR, il professor Faccio ha citato tra gli altri i lavori riguardanti la serra in metallo e vetro e quelli riguardanti la serra in muratura (che sarà adibita a location per eventi). In fase di completamento sono il sistema delle luci e l’irrigazione delle parti verdi, così come la riattivazione delle fontane. In via di conclusione la zona della scuderia, a eccezione della serramentistica. Gli impianti sono tornati funzionanti, tranne il sistema degli arredi. Un plauso particolare: “A tutte le aziende che hanno collaborato e che hanno mostrato una dedizione e una competenza uniche in tutte le fasi del progetto”.
Villa di Maser ha inoltre stretto collaborazioni con il mondo accademico: “Come da gemmazione, e come da precisi intenti del PNRR, sono contestualmente nati e sono stati finanziati, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro svolto e la Villa stessa, dei progetti in seno alla collaborazione con lo IUAV, ancora in essere. Cito gli studi del professor Alberto Bassi relativi all’attività svolta a Villa di Maser dall’architetto Tomaso Buzzi; il lavoro dei professori Giuseppe Da Cunto, Francesco Guerra e Guido Beltramini sui cambiamenti del paesaggio agreste dal Palladio ad oggi”.
Villa di Maser è anche impegnata a promuovere le nuove generazioni con azioni concrete e ad ampio raggio. La conferenza stampa del 16 maggio è stata l’occasione per annunciare il lancio di FASHION FORWARD, progetto ideato da Alessandra Vaccari, professore dell’Università Iuav di Venezia, dove coordina il percorso Magistrale in Moda e insegna Storia e Teoria della Moda. Il progetto mette in dialogo le atmosfere storiche della villa con la progressista scuola di Moda dell’Università Iuav di Venezia. Giovani designer della magistrale in Moda saranno ospiti della villa il 17 maggio per riflettere - in un clima immersivo e rigenerante - sui loro progetti di collezione, con la mentorship di esperti internazionali, tra cui: Valentin Parnetzki head womenswear designer del Team creativo Lemaire, Paris; Barbara Franchin, direttrice artistica e presidente della Fondazione ITS di Trieste; Daniele Filippo Bellonio, direttore della comunicazione di Karla Otto, Paris.
Informazioni su Villa di Maser
Villa di Maser (già Villa Barbaro), è un complesso di ardita magnificenza. L’edificio cinquecentesco è, come da volontà di Andrea Palladio, legato simbioticamente all’ambiente circostante e ha una vocazione agricola. Assomma su di sé un grande impatto visivo - colonne, frontoni, barchesse - e una funzionalità di alto livello: una vera “macchina territoriale”, impreziosita dalla componente artistica a cura del pittore Paolo Veronese e dello scultore Alessandro Vittoria. 200 gli ettari di pertinenza, di cui 100 ettari a bosco, il resto a vite e in parte a uliveti.