Sostenibilità dei lavori del Ninfeo

Il restauro del Ninfeo è un progetto che non solo mira a preservare l'integrità storica della struttura, ma che abbraccia anche una filosofia di sostenibilità e innovazione tecnologica. Diversi partner qualificati e specializzati sono stati coinvolti, ciascuno portando la propria esperienza e competenza. 

Brenta: Detergenti Enzimatici Ecosostenibili

La startup Brenta, diretta dall'architetto Anna Turria, è specializzata in detergenti enzimatici ecosostenibili, rappresentati dalla linea brevettata Nasier. 
I prodotti atossici e quindi rispettosi sia dell'ambiente che dell'operatore utilizzati per pulire il pavimento della grotta e le sculture del Ninfeo, hanno permesso la rimozione selettiva delle patine, garantendo una durata equivalente ai detergenti tradizionali ma con costi di intervento inferiori.

Siltea: Protezione con Nanotecnologie

Siltea, spin-off dell'Università di Padova sotto la guida di Michele Cecchin studia l’appicazione delle nanotecnologie alle tecniche del restauro. 
La tecnologia brevettata SIOX-5, utilizzata per proteggere le superfici del Ninfeo dall'assorbimento di acqua, è a basso impatto ambientale e priva di solventi tossici. Le soluzioni minerali utilizzate garantiscono compatibilità e stabilità superiori rispetto ai vecchi prodotti organici.

Lithos: Restauro e Monitoraggio

Lithos, rappresentata da Michele Rigoni e Gloria Ballarin, si occupa del restauro complessivo del Ninfeo, con particolare attenzione all'uso di materiali naturali per proteggere sia la struttura sia la salute degli operatori.

Lithos coordina l'intero progetto di restauro, dalla scelta dei materiali ai test e alla progettazione. Inoltre, ha integrato l'uso dei dispositivi ArTracker per il monitoraggio ambientale e strutturale, sviluppati in collaborazione con l'Università di Padova. Questi dispositivi rilevano parametri come temperatura, umidità, polveri inquinanti e variazioni delle lesioni, garantendo un controllo in tempo reale attraverso sistemi di comunicazione IoT.